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Apre il primo pronto soccorso a pagamento. La morte della sanità pubblica
In un’epoca in cui il sistema sanitario nazionale è sotto la pressione dell’approccio neoliberista e dei continui tagli finanziari, la recente notizia proveniente da Brescia fa emergere ulteriori preoccupazioni.
Si è aperto il primo Pronto Soccorso a Pagamento d’Italia, chiamato “BresciaMed“. Questo nuovo servizio, specializzato in ecografie, visite d’urgenza ed esami ematici urgenti, solleva interrogativi sul futuro della sanità pubblica italiana e sulla sua deriva verso un modello privatistico.
Un tempo, il Servizio Sanitario Nazionale italiano era un vanto, ma negli ultimi anni, il processo di “aziendalizzazione” ha minato l’efficacia del comparto, già gravato da continui tagli finanziari.
Da sempre ci battiamo contro l’idea di Istituti ospedalieri SPA che sono una contraddizione in termini. L’apertura di un Pronto Soccorso a Pagamento a Brescia rappresenta un segnale emblematico di questa deriva.
Nonostante l’amministrazione di centrosinistra, che ha recentemente vinto le elezioni nella città, si prometta risposte rapide e si definisca il progetto come “pioneristico”, bisogna considerare l’articolo 32 della Costituzione, che garantisce cure gratuite agli indigenti.
Questo nuovo modello privatistico rischia di accentuare il divario tra coloro che possono permettersi cure tempestive a pagamento e coloro che non possono.