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Al Bano su Romina Power: “Finita perché lei fumava troppe canne”
Al Bano, per la prima volta, ha rivelato cosa lo ha spinto ad allontanarsi dalla moglie e collega Romina Power, dopo 29 anni di matrimonio. Il fulcro della loro separazione, a quanto pare, fu la marijuana, sostanza che la cantante assumeva in grandi quantità.
In un’intervista rilasciata in occasione del suo ottantesimo compleanno, che cade il 20 maggio, Al Bano ha parlato a cuore aperto della fine della loro relazione che avvenne nel 1999.
Ha sostenuto: “Lo dico per la prima volta, il problema fu la marijuana. Romina fumava quella robaccia anche quattro volte al giorno. E lo faceva da anni, ancor prima della scomparsa di Ylenia. Era un’altra donna. Fumava ed era allegra.
Finito l’effetto, si intristiva e piangeva. Era irriconoscibile. Non esprimeva più quell’attaccamento alle cose, la passione per la vita, per quello che avevamo vissuto e costruito quegli anni. Fu l’inizio della fine”.
Il cantante di Cellino San Marco ha anche ammesso di aver provato anche lui, ma di essersi subito pentito. “In casa mia per provocare un disastro sono bastate le canne. Una volta, per capire, me ne sono fumata una.
Dovevo scrivere un numero e non ci riuscivo, lo mettevo in verticale. Odio tutte le sostanze che fanno male al vivere. Ti inventi una realtà che non esiste, ti allontani dalla vita vera. Purtroppo ci cadono in tanti, anche qualcuno dei miei figli. Io non ho mai preso nulla. Prima dei concerti un bicchiere di whisky e basta”.
Al Bano si è anche concentrato anche sull’inizio della loro storia d’amore: si incontrarono per la prima volta nel 1967, sul set del film Nel sole. Nel ’69 iniziò la loro relazione. Nessuno sapeva di loro, ma Cannes pullulava di paparazzi e così il mondo intero seppe del loro flirt.
Prima di incontrare Romina, il cantante non conosceva la famiglia Power ed è stato un bene: “La mia ignoranza è stata il mio salvagente, altrimenti mai sarei andato a cercare una così. Tra l’altro il suocero non c’era più, ma la suocera mi osteggiava. Le sue indicazioni, e questo lo avrei scoperto anni dopo, erano precise: sfruttalo, spremilo per bene e poi mandalo a quel paese”.