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I pappagalli che amano le videochiamate [video]

Gli esseri umani non sono gli unici animali che amano chiacchierare con un amico lontano in videochiamata. Un recente esperimento ha infatti valutato l’abilità e l’interesse dei pappagalli nell’utilizzare un servizio di video chat per interagire con altri esemplari della propria specie.

E i risultati, presentati nel corso del recente congresso Conference on Human Factors in Computing Systems della Association for Computing Machiunery, rivelano che questi uccelli non solo sono perfettamente in grado di utilizzare le chat video per comunicare tra loro, ma sembrano anche godersi particolarmente le videochiamate, arrivando a formare amicizie virtuali e ad imparare nuovi comportamenti durante le loro interazioni a distanza. 

La ricerca è frutto di una collaborazione tra la Northeastern University, il MIT Media Lab e la University of Glasgow, e ha coinvolto 15 pappagalli di varie specie e i loro proprietari.

In una prima fase, gli uccelli hanno imparato a suonare un campanellino per chiedere al proprio padrone di iniziare una videochiamata, e a selezionare quale uccello contattare beccando la sua immagine sullo schermo di un tablet o di uno smartphone.

A quel punto, gli animali sono stati seguiti per tre mesi, documentando le interazioni che hanno avuto con gli altri pappagalli attraverso il programma di videochat. 

“Le tecnologia di videochiamata hanno aiutato moltissime persone durante i primi mesi della pandemia di Covid, quando l’autoisolamento era vitale per rallentare la diffusione del virus”; spiega Ilyena Hirskyj-Douglas, tra i ricercatori di Glasgow che hanno partecipato all’esperimento.

“Ci sono 20 milioni di pappagalli che vivono nelle case degli americani, e volevamo esplorare la possibilità che anche questi animali traessero beneficio dalle videochiamate.

Dandogli la possibilità di chiamare altri pappagalli, avrebbero deciso di approfittarne, e l’esperienza si sarebbe rivelata benefica per gli uccelli e per i loro proprietari?”. 

In effetti, le cose sono andate proprio così. Nei tre mesi in cui è stato portato avanti l’esperimento tutti i pappagalli coinvolti hanno effettuato frequentemente videochiamate, sfruttando quasi sempre a pieno il tempo a loro disposizione, e dimostrando atteggiamenti collegati ad un miglioramento dell’umore, come un aumento dei movimenti, del lisciaggio delle piume, del canto e delle attività giocose. 

Gli uccelli hanno dimostrato inoltre di formare legami saldi e stabili tra loro, autentiche amicizie in cui i pappagalli mostravano forti preferenze riguardo a quali esemplari videochiamare.

Per molti di questi volatili l’esperienza è stata estremamente benefica: c’è chi ha imparato a volare durante una videochat con l’amico del cuore, chi ha iniziato per la prima volta a interessarsi alla ricerca del cibo, e chi ha ritrovato interesse per l’interazione con altri uccelli, dopo che anni di cattività lo aveva spinto ad una generale apatia. 

In natura, molte specie di pappagalli vivono in grandi stormi, e sono quindi abituati a frequenti contatti con altri esemplari.

La vita in cattività li priva solitamente di questa possibilità, ed è quindi comprensibile che la nuova possibilità di interazione fornita dalle videochiamate, per quanto virtuale, abbia contribuito a mitigare lo stress e la solitudine degli animali che hanno partecipato all’esperimento.

Meno ovvio, ma altrettanto certo, è l’effetto positivi che l’esperienza ha avuto sui proprietari degli uccelli: tutti hanno infatti affermato di essersi avvicinati ai propri animali domestici durante l’esperimento, e che avrebbero voluto continuare ad utilizzare le videochiamate anche al termine dell’esperimento.

Per questo motivo, gli autori della ricerca ritengono che l’utilizzo di chat video potrebbe essere un approccio promettente per alleviare i disagi dei pappagalli, e di altri animali con capacità cognitive di pari livello, che vivono in cattività. Ovviamente, come sempre nella scienza, queste conclusioni andranno ora corroborate con ulteriori ricerche. 

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