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Mostrare il sedere ai treni di passaggio, la tradizione del ‘Mooning Amtrack’

Il compenso per aver mostrato il proprio culo al treno era una bevuta gratis.

Da quel giorno nacque questa specie di rito che col tempo, e grazie al passaparola, vide il numero dei partecipanti aumentare sempre di più.

Non esistevano inizialmente delle regole in particolare, l’importante era mostrare “la luna” (chiamato elegantemente così dato il colore dei glutei più chiaro rispetto al resto) ai passeggeri dei treni.

Così, partendo dal primo treno della mattina arrivando all’ultimo, ogni volta che passavano dei vagoni c’era sempre qualcuno pronto a chinarsi di novanta gradi ed esporre il culo.

La partecipazione ad un certo punto è diventata così massiccia da richiamare migliaia di persone e diventare quindi un preoccupante motivo di ordine pubblico. Il numero massimo registrato in giornata è stato di 8000 persone.

Proprio per questo sono state introdotte nel tempo delle regole che vanno a sconsigliare di svestirsi completamente e vietare l’esposizione dei genitali.

Anche la vicinanza al treno è da rispettare in modo categorico, per questo sono state allestite delle specie di aree dove è consentito farlo e altre invece dove è sconsigliato dati gli spazi ridotti. Sarebbe bizzarro morire mostrando il culo a un treno per gioco, ma non è impossibile.

Esiste anche un account Instagram abbastanza amatoriale che raccoglie le foto e i video di spettatori e amanti del culo al vento.

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