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Unwashed, la moda di non lavarsi per ridurre lo spreco d’acqua
A volte non si sa esattamente chi e perché lancia una moda, ma quella del non lavarsi (o in inglese unwashed) può anche fare riflettere.
In molti, magari chi quotidianamente si fa una doccia, inorridiranno a questo pensiero perché si immagina immediatamente la generazione di odori non propriamente piacevoli e alla trasgressione di tutte le norme igieniche abitualmente in uso.
Per non parlare di capelli non detersi per molto tempo che per alcuni sono sintomo di trascuratezza e poca pulizia. Immaginate al mattino di vestirvi ed uscire e basta. Ma perché non ci si lava?
E come si scontra questa moda con la situazione… sanitaria?
La motivazione del non lavarsi è quella di evitare lo spreco di acqua ed essere così maggiormente sostenibili per l’ambiente e non solo per il quantitativo di acqua impiegato ma anche per l’uso di detergenti, shampoo ed altri prodotti inquinanti a causa di alcune sostanze non completamente solubili.
Certamente è una motivazione nobile, anche se va a cozzare con il concetto di igiene che in ogni caso dovrebbe essere rispettato e deve anche essere inserito in una totalità di comportamenti ecologici a tutela della natura.
C’è chi è unwashed semplicemente perché limita la doccia ad una volta a settimana ma mantiene il lavaggio dei denti, delle zone intime, delle ascelle e dei piedi sottostando così ai principi comuni di igiene; c’è chi invece vuole proprio risparmiare e non lava nessuna parte del suo corpo ad eccezione dei denti (si spera) per tutta una settimana se non di più.
Sembra addirittura ci sia chi limiti la pulizia completa ad una volta al mese, capelli inclusi.
In Italia si è iniziato a parlare del concetto “unwashed” grazie a Mauro Corona che però si colloca in uno stile di vita “borderline”.
Alpinista e scalatore in primis, oggi anche scrittore e testimonial di un ritorno ad una vita fatta di poco ha dichiarato che gli capita molto spesso di non lavarsi, certamente quando si è in spedizione in montagna è probabilmente l’ultima cosa a cui si pensa.
Secondo quanto riportato da un settimanale francese, anche in Francia si sta assistendo a questo fenomeno: addirittura alcuni influencer del web pubblicano post per spiegare come fare al meglio questa scelta di risparmio di acqua dalle abitudini igieniche.
Tra chi segue questa moda, o stile di vita, vi sono anche alcune stelle di Hollywood: Brad Pitt nonostante la sua sponsorizzazione per un noto profumo sembra dimentichi spesso l’uso dell’acqua e sapone, è una delle cause del suo divorzio?
Come anche il bello e dannato Johnny Depp che però è testimonial anch’egli di un profumo “selvaggio” ed anche il gladiatore Russel Crowe ha la fama di lavarsi poco, effettivamente nell’antichità la pulizia era trascurabile ma loro lo faranno per essere ecosostenibili?
Certamente non possiamo così superficialmente stabilire se sia giusto o sbagliato lavarsi di meno, l’unica osservazione è che esistono sempre le vie di mezzo in cui agire con raziocinio e cercare di adottare comunque comportamenti antispreco, non solo sotto la doccia, ma anche in molte altre situazioni quotidiane.